Ciao a tutti, questo blog nasce con l'idea, forse utopica, forse stupida, di migliorare quello che ascolta la gente, o almeno fargli conoscere della musica nuova che probabilmente non avrebbe mai ascoltato, per questo motivo ci troverete dentro di tutto.

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sabato 1 gennaio 2011

Jeff Buckley

“una goccia di suono puro in un oceano di rumore”

Songs to No One 1991-1992

Non sapendo che ordine seguire, per una volta non seguo quello di pubblicazione ma quello di incisione. Songs to no One raccoglie una serie di demo e di registrazioni dal vivo di Buckley effettuate in compagnia di Gary Lucas. Le musiche sono ancora acerbe ma sono già presenti e definite alcune gemme che andranno a comporre l'esordio Grace. Le altre pur essendo creazioni notevoli, sono solo curiosità per collezionisti.

Grace (Deluxe Edition)

Esordio immenso per un genio del rock cantautorale degli a anni novanta. Buckley spazia su tutti i generi dalle canzoni ecclesiastiche al punk, si passa così dalla religiosità di Corpus Christi Carol alla rabbia di Eternal Life, dal singolo radiofonico Last Goodbye al crescendo incontrollato di Dream Brother, il tutto però vene plasmato dalla voce a dalle capacità musicali dell'artista fino a renderle un tutt'uno omogeneo. A 15 anni di distanza il disco mantiene la sua freschezza e la sua originalità.
Nel 2004 viene pubblicata una versione Deluxe del disco contenente un secondo disco in cui vengono raccolte numerose outtakes del disco più qualche chicca. Menzione speciale va riservata a Forget Her canzone ultimata e destinata a finire in scaletta nel disco ma scalzata all'ultimo da So Real e per anni rimasta non pubblicata. Il secondo disco è utile per capire le ispirazioni di Buckley, si può così rivedere Grace alla luce di ciò che c'è dietro.

The Grace EPs

Nel 2002 esce questo splendido cofanetto che raccoglie i singoli pubblicati dal Grace. La particolarità sta nelle numerose B-Sides e nelle registrazione dal vivo contenute all'interno di questo gioiello. Troviamo quindi una cover divertente di Kanga-Roo di qusi 15 minuti in cui l'artista si diverte ad improvvisare con il gruppo, una brano strumentale inedito intitolato Tongue anch'esso che supera i 10 minuti, cover dal vivo di brani di Van Morrison, di Edith Piaf, una rilettura di Mojo Pin rallentata e allargata fino a farle superare in quarto d'ora. Insomma come avete capito non è di certo il disco da cui cominciare ma è sicuramente quello con cui conoscere un po' meglio questo artista.

Sketches for My Sweetheart the Drunk

Esce postumo nel 1998 un anno dopo la morte di Buckley, a compilare la tracklist e a scegliere tra le tracce ultimate e i demo appena abbozzati viene chiamato un caro amico di Jeff, Chris Cornell. Si possono fare molte considerazioni su questo disco ma sono abbastanza inutili visto che non si tratta di pezzi ultimati e conoscendo l'usanza di Buckley di modificare tutto fino all'ultimo non si può esprimere nessun giudizio definitivo. Ciò che posso dire è che la musica è meno pomposa che in Grace e che i temi affrontati non sono più quelli dell'innamorato disperato ma piuttosto di un innamorato che cerca in tutti i modi di vedere le situazioni in modo positivo e pieno di speranza. Nel primo disco troviamo le canzoni quasi ultimate nel secondo invece si fanno largo i demo dove spesso ad accompagnare la voce del cantante ci sono solo poche note suonate dalla sua chitarra. Un disco che ci fa solo rimpiangere il fatto di aver perso un genio così grande troppo presto.

Live at Sin-é (Legacy Edition) (Part1-Part2)

Altro discorso sono le registrazioni live in cui è possibile togliere tutta l'abilita di Buckley sia nel controllare e usare una voce così cristallina sia nelle sue indubbie doti di musicista. Live a Sin-é viene pubblicato come Ep poco prima di Grace e raccoglieva oltre a due inediti Mojo Pin ed Eternal Life, che finiranno sul disco successivo, due cover, Je n'en connais pas la fin e The Way Young Lovers Do già a dimostrare dal subito l'ecletticità dell'artista. La particolarità del live sta nel fatto che è solo per chitarra e voce ed è lo stesso Jeff a suonare. Un unplugged insomma, non male come scelta per farsi conoscere al pubblico.
Nel 2003 vedra la luce la registrazione completa del live su due dischi, il punto di forza d questo live, oltre ai pezzi eseguiti ovviamente, sono le pause tra una canzone e l'altra in cui l'artista si diletta a dialogare con il pubblico e ad introdurre il brano successivo.

Live À L'Olympia

Unico live, con la band ,completo pubblicato. Registrato per caso su un due piste, fotografa una performance eseguita da Jeff a Parigi durante il tour di Grace. Oltre a classici tratti dal disco presenta una serie di cover sempre rilette e interpretate da Buckley fino a renderle proprie fra cui una incendiaria Kick Out the Jams, una sentita That's All I Ask di Nina Simone e una strampalata Kashmir dei Led zeppelin. Ma la verà chicca si trova a chiusura del disco la registrazione live di What Will You Say eseguita in coppia con Alim Qasimov. Non essendoci pervenuta nessuna registrazione in studio di questo pezzo, per quanto mi riguarda questa è la versione definitiva.

Mystery White Boy

Questo live raccoglie una serie di tracce registrate in giro per il mondo durante il Mystery White Boy Tour. La forza di questa pubblicazione sta nel fatto di presentare, oltre ad essere la prima pubblicazione ufficiale per quanto riguarda i live, due pezzi inediti di Buckley. I pezzi in questione sono I Woke Up in a Strange Place e Moodswing Whiskey, nati probabilmente durante le improvvisazione durante il tour sono un perfetto esempio della creatività dell'artista.

Grace Around the World

Come da titolo questo live raccoglie le performance eseguite da Buckley per promuovere il suo disco in tv o registrate dal vivo in occasione di vari eventi speciali. La raccolta purtroppo non aggiunge nulla di nuovo se non la possibilità di vedere qualche video di Jeff.

Buon ascolto e Buon anno.





BUON ANNO!!

Buon anno gente continuate a seguirci in questo 2011, noi continueremo a tenervi compagnia con la buona musica.
Vi lascio una canzone splendida.

venerdì 31 dicembre 2010

Tre Allegri Ragazzi Morti

Le Origini ( Mondo Naif / Allegro pogo morto / Si parte)

Dopo essere stati immessi nel mercato attraverso una serie di EP Demo queste registrazioni si erano perse ed erano diventate materiale per collezionisti. Nel 2002 i tre allegri decidono di raccogliere i loro primi ep, Mondo Nai, Allegro pogo morto e Si parte per poter rendere quelle canzoni più accessibili al pubblico. L'album è rappresentativo al massimo delle sonorità e dell'impatto musicale del gruppo al suo esordio. Graffiante e grezzo mette il fila quelli che diventeranno i cavalli di battaglia della band.

Piccolo Intervento A Vivo

1997 primo disco a uscire su formato cd. Una partenza audace. Un album registrato metà dal vivo e metà in studio. Le canzoni che diventeranno inni sono già tutte qui. Un esordio ben fatto ora manca solo la prova definitiva un disco completamente registrato in studio.

Mostri e normali

Pubblicato nel 1999, contiene 10 pezzi originali più una cover di Ask degli Smiths (Dimmi). Disco più radiofonico che però non perde la grinta e la forza dei demo. Curiosità: Il disco è stato registrato a mille metri sopra il livello del mare in un paesino sopra Trento senza TV, radio e contatti con il mondo per un mese, i tre registrarono questo disco che rimane uno dei migliori esempi di indie italiano.

Il Principe In Bicicletta

Ep uscito nel 2000 raccoglie 4 inediti figli probabilmente delle stesse registrazioni di Mostri e normali visto la somiglianza di arrangiamenti col disco precedente.

La Testa Indipendente

Seconda prova sulla lunga durata. Ormai lo stile dei TARM è un marchio di fabbrica. Meno arrabbiato e adolescenziale del predecessore la testa indipendente presenta arrangiamenti meno ruvidi pur mantenendo i testi allo stesso livello dei lavori precedenti.

Il Sogno Del Gorilla Bianco

Uscito nel 2004 è figlio di un viaggio in Argentina fatto dal gruppo e rappresenta un punto di svolta nei temi affrontati dal gruppo. Il punto di vista adolescenziale da sempre caro ai TARM da questo disco allarga i suoi orizzonti, non più la provincia ma il mondo. Le musiche ritornano ad essere energiche e meno levigate che nel precedente.

La Seconda Rivoluzione Sessuale

Continua sulla falsa riga del precedente giocando sull'alternanza acustica elettrica. La maturità artistica ormai è stata raggiunta e si nota soprattutto nei testi dove in alcuni casi attraverso l'uso di poche semplici parole riescono a trasmettere concetti importanti e profondi.

Primitivi del Futuro

Questo disco riserva una sorpresa per gli ascoltatori. Dopo non aver mutato il loro sound per quasi 15 anni i TARM arrangiano e registrano questo disco totalmente in chiave reggae. Pur mantenendo una continuità con le tematiche affrontate il letto su cui si adagiano i testi è completamente originale.

Buon ascolto





giovedì 30 dicembre 2010

Afterhours

My bit boy

Singolo uscito nel 1987 che raccoglie le prime due incisioni dei neonati afterhours dietro il cui nome si cela solo il cantante Manuel Agnelli. Testi inglesi e musica di derivazione anglosassone.

All The Good Children Go To Hell

Primo EP anno 1988. I testi sono ancora ancora in inglese ma la musica e gli arrangiamenti iniziano a maturare e a delineare lo stile Afterhour. Il titolo deriva da un verso storpiato di una canzone dei beatles, dove i bravi bambini finivano in paradiso.

During Christine's Sleep

Nel 1990 Agnelli da alle stampe il primo disco vero e proprio e definisce il suono del gruppo diventando da qui in poi un marchio di fabbrica. Curiosità: Inside Marylin three times anni dopo con un testo diverso diverrà Dentro Marilyn mentre How we divide our souls è stata riproposta dal vivo nell'ultimo tour dopo 20 anni.

Cocaine Head

Secondo EP uscito nel 91. Gli Afterhours iniziano ad essere un gruppo entra infatti nell'organico il batterista Giorgio Prette ed è tuttora assieme alla band.

Pop kills your soul

Il secondo LP , quello della svolta, dovuta anche al nuovo chitarrista Xabier Irondo. Gli Afterhours registrano le loro ultime canzoni in lingua straniera e perfezionano in modo definitivo il loro suono grazie alla nuova linfa iniettata dall'arrivo di Iriondo.

Germi

Primo disco in lingua italiana. Seppur debitore in modo pesante della lezione di Seattle negli arrangiamenti il disco dimostra una maturità superiore ai dischi precedenti. Numerose le canzoni degne di nota e numerose quelle prese direttamente dal disco precedente e tradotte in italiano da Pop a Dentro Marilyn.

Hai paura del buio?

E' il 1997 e questo è il disco della svolta, nel momento più buio della band quando il rischio scioglimento è dietro l'angolo e il successo fatica ad arrivare, i tre pubblicano il loro disco migliore e acclamato dalla critica come uno dei migliori dischi italiani del decennio. La band registra il disco più eterogeneo della sua discografia l'unico filo conduttore è il malessere e la rabbia.
In una parola insuperabile.

Non è per sempre

Dopo il successo immenso e inaspettato a livello nazionale registrano un disco più radiofonico, che allo stesso tempo li consacrerà a più grande band rock italiana ma allo stesso tempo creerà le prime fratture all'interno del gruppo che porteranno, dopo la pubblicazione del successivo album dal vivo, all'uscita di Xabier.

Siam Tre Piccoli Porcellin

Nel 2001 esce il primo disco dal vivo a testimoniare i tre anni di live intercorsi dalla pubblicazione di Germi.
Un album doppio che riporta nel primo delle registrazioni dei classici degli After in chiave live nel secondo un concerto completamente acustico dove i brani vengono privati della forza degli strumenti senza perdere un briciolo dell'energia originaria

Quello che non c'è

Primo disco senza Xabier. Un disco cupo dove a farla da padrone sono le atmosfere e i testi di Agnelli, mai così intensi.
Un disco più intimo meno urlato ma paradossalmente più forte, più cattivo. La titletrack rappresenta forse il miglio esempio per cercare di capire il nuovo percorso Afterhours.

Gioia e Rivoluzione

Terzo Ep nella discografia del gruppo. Raccoglie tre riletture di brani italiani, La canzone di Marinella, La canzone Popolare e una splendida Gioia e Rivoluzione degli Area.

Ballate Per Le Piccole Iene

Ballate continua il discorso iniziato con Quello che non c'è mantenendo una continuità sia nei testi sia nelle musiche. Il disco è prodotto con l'aiuto dell'amico Greg Dulli, questo forse l'unico punto di distinzione dall'album precedente. Il disco verrà anche pubblicato per il mercato estero con tutti i testi tradotti in inglese e porterà gli After a fare un tour per la prima volta in terrà straniera negli USA.

I Milanesi Ammazzano il Sabato

Nell'ultimo disco la band torna a sonorità a metà strada tra quelle proposte su Hai paura del buio e quelle di Non è per sempre.
A differenza dei precedenti è un disco meno omogeneo, le tematiche sono varie e le musiche seguono i testi. Un disco con un respiro più ampio rispetto ai predecessori.

Buon ascolto





10 #1 per gli anni 00: Damien Rice - O

E' il 2004 quando l'irlandese Damien Rice da alle stampe questo splendido disco.
Una collezione di musiche che riscaldano nel freddo invernale.
Piccole semplici poesie adagiate su un letto musicale di chitarre acustiche e violini questo sono le composizioni di Rice figlio diretto dei cantautori di inizio anni '70 ma con una vena di speranza in più.
Il disco ha raggiunto il successo dopo due anni dalla pubblicazione grazie all'inserimento di Blower's daughter nella colonna sonora del successo cinematografico Closer.
Vi lascio a questa carezza per le orecchie.
Buon ascolto.





O

Indie prima dell'indie: Green River

Qui siamo proprio agli inizi di quello che quasi una decina di anni dopo i giornalisti definiranno grunge.
Punk, Metal e Hard Rock si guardano in cagnesco, un gruppo di ragazzi danno vita ai Green River nella città che il mondo conoscerà come la capitale del genere citato prima.
Il gruppo al momento dell'uscita del primo ep si assesta attorno al cantante Mark Arm, alle chitarre di Stone Gossard e Steve Turner, al basso di Jeff Ament e alla batteria di Alex Vincent, nomi destinati a diventare famosi.
Pur di derivazione zeppeliniana il suono del gruppo strizza l'occhio più a sonorità proprie degli stooges e degli mc5, gettando le basi di un nuovo genere seppur ancora in modo acerbo.
Sono troppe e troppo forti le personalità che compongono il gruppo e dopo poco più di 4 anni dalla nascita e poco meno di venti canzoni registrate in totale i Green River si sciolgono.
Vi nomino solo alcuni gruppi nati da questa frattura: Mudhoney, Mother Love Bone, Pearl Jam, Malfunkshun.
Vi lascio il video di una loro canzone diventata l'emblema della loro musica, in seguito ne registreranno una loro versione sia Sonic Youth sia i Soundgarden.
Quasi sicuramente senza questa band non ci sarebbe stata nessuna ondata grunge nei primi anni novanta.
Buon ascolto



Rehab Doll/Dry as a Bone

Stevie Wonder - Talking Book

Un vero genio musicale uno strumentista a tutto tondo un cantautore di altissimo livello.
Wonder in questo album, come in quasi tutti i suoi, si occupa della registrazione di praticamente tutti gli strumenti, lasciando spazio ad altri solo quando si tratta di grandi personalità, vedi Jeff Beck e Ray Parker Jr che fanno la comparsa in due tracce.
Un disco composto quasi interamente da ballate al piano con dei grandi crescendo strumentali nel finale.
Wonder non è solo soul è anche funky e r'n'b e a ricordarcelo c'è uno dei riff più riusciti di questo genere posto in apertura di quella gemma chiamata Superstition in cui in cantautore tocca il massimo creativo del disco.
Sarà proprio questa canzone a trascinare sulle vette delle classifiche quest'album e a consacrare a re della black music Wonder.
Buon ascolto.





Talking Book

mercoledì 29 dicembre 2010

indie prima dell'indie: Jane's Addiction

Creatura nata a Los Angeles per volere del leader carismatico Perry Farrell dopo l'esordio con un disco dal vivo pubblica nel 1988 il primo disco registrato completamente in studio, Nothing's Shocking.
Già dalla copertina, opera dello stesso Farrell, rappresenta un calcio in faccia al perbenismo americano, due gemelle siamesi nude sedute su uno strano dondolo.
Le tematiche affrontate nel disco non fanno altro che buttare benzina sul fuoco, eroina, dipendenza, sesso, perversione.
Perry non dimentica nulla affronta uno ad uno tutti i temi più scabrosi in territorio americano.
Il suo canto malato è perfettamente sostenuto dalla batteria tribale e dalla chitarra acida di totale derivazione zeppeliniana.
I Jane's Addiction rappresentano quanto di più distante in quegl'anni veniva propinato in tv dalla neonata MTV.
A Farrell va anche il merito di aver inventato quel carrozzone ambulante a nome Lollapalooza che permise, a inizio anni novanta, a molte band di farsi conoscere in giro per l'america e per il mondo.
Buon ascolto.





Nothing's Shocking

Albert Hammond Jr. - Yours to Keep / ¿Cómo Te Llama?

Spesso i progetti parallelli/solisti, nati da qualche costola di band in via di scioglimento o in pausa, non hanno nulla da invidiare alle produzioni del gruppo da cui provvengono.
Questo è il caso di Albert Hammond Jr e della sua discografia solista.
Filgio d'arte, dopo aver suonano con i Strokes nei primi 3 dischi, nel periodo di riposo che la band si è concessa la band, decide di pubblicare il suo primo solista a cui farà seguito 2 anni dopo un secondo.
Le canzoni pur mostrando un debito con gli arrangiamenti di casa strokes sono più serene, più allegre, con un termine solo più solari.
L'unica differenza fra i due dischi è che il secondo è molto più energico e la musica più rock, senza però rischiare di perdere quella vena allegra e spensierata che caratterizza ogni incisione di questo artista.
Buon ascolto





Yours to Keep

¿Cómo Te Llama?

martedì 28 dicembre 2010

Suicide - Suicide

Genere indefinibile quello proposto da questo della grande mela.
Composto da un cantante e tastierista, entrambi vanno ben oltre il loro normale strumento reinventando completamente il modo di cantare e di suonare.
Il primo decanta i suoi versi emettendoli suoni nei modi più inusuali, ansimando, urlando, sussurrando ma cantando in modo normale.
Il secondo, servendosi di una drum machine per sostenere il ritmo, intesse trame con il synth che hanno il solo fine di rendere claustrofobica ogni traccia e se possibile ancora più angosciante e terrificante la voce del cantante.
Le musice sono circolari i ritmi a volte forsennati a volte lenti a sottolineare la lascività o l'intensità dei testi, come succede rispettivamente in Girl e Ghost Rider.
L'album è stato ripubblicato recentemente in formato doppio e raccoglie nel secondo cd una performance dal vivo più una registrazione completa di un concerto di 23 minuti, la traccia infatti si intitola 23 minutes over brussels, in cui è possibile udire il pubblico lamentarsi fino a far scendere dal palco il duo, questo per rendervi l'idea di quanto i Suicide possano essere stati intensi dal vivo.
Tanto intensi da essere spesso al limite del fastidioso.
Chiamatelo pure pre-new wave o pre-punk, io la chiamerei semplicemente ottima musica mai sentita prima, ne purtroppo dopo.



disk 1

disk 2

Lucertulas - The Brawl

Trio italiano Noise.
Se cercate orecchiabilità lasciate perdere.
Musica rude, ruvida, testi urlati, una musica che è un ammasso unico di densità che si scontrano, un'esplosione di violenza.
Non ho mai sentito nulla del genere in italia.
Ovviamente solo per glia manti del genere.
Il disco lo trovate in download gratuito direttamente dal loro sito, qui sotto vi metto il link come sempre.



http://www.macinadischi.altervista.org/index2.htm

Meg - Psychodelice

Maria Di Donna in arte Meg, dopo varie collaborazioni con gruppi importanti della scena alternativa italiana approda nel 2005 alla carriera solista.
Dopo un primo album un po' incerto il 2008 è l'anno della maturità artistica e della definizione di un proprio genere.
Pubblica Psychodelice dove sopra un tappeto elettronico steso dal dj Stefano Fontana, più conosciuto con il nome di stylophonic, Meg da sfogo alla sua voce.
Un gran bel disco che rappresenta sicuramente una novità nel panorama italiano e che riesce a coniugare abilmente il modernismo dell'elettronica con strutture vocali che si rifanno alla classica tradizione italiana.
Buon ascolto.





Psychodelice

lunedì 27 dicembre 2010

Indie prima dell'indie: Flipper

Inizio questa nuova serie di articoli con l'intento di parlarvi dei veri gruppi indie, quelli cioè venuti prima sia del 2001 ( anno di uscita di Is This It ) sia del 1991 ( anno di uscita di Nevermind ).
Voglio parlarvi di quei gruppi o cantanti che non hanno avuto successo a livello mondiale e spesso neanche a livello cittadino ma che hanno gettato le basi per il successo di quelli che sono venuti dopo.
Insomma senza questi a spianare la strada non avremo mai sentito parlare dei Nirvana o Strokes di turno.
Inizio da un gruppo punk noise di San Francisco formatosi nel 1979 il cui merito più grande è di aver inciso un disco intitolato semplicemente ALBUM - Generic Flipper.
Suoni aspri con qualche ricordo dei primi Ramones, dopo tutto sono passati solo 4 anni dall'esordio dei quattro new yorkesi.
Pochi accordi messi in croce come si addice alla migliore tradizione punk più un originale, per gli anni, suono noise.
Un'ultima curiosità, Cobain nei concerti spesso usava una maglietta che riportava proprio la copertina di questo disco dei Flipper.
Ascoltando questo disco capirete che Cobain prese più di qualche spunto da questo album.
Buon ascolto.



Album generic flipper

10 #1 per gli anni '00: Wolfmother - Wolfmother/Cosmic Egg

Questo gruppo australiano è stato il produttore della musica più energica e legata alle origini hard rock anni 60/70 che abbia calcato le scene degli anni '00.
Pubblicano il loro primo album omonino nel 2006 e partendo dal loro stato d'origine si sono pian piano fatti conoscere in tutto il mondo.
Canzoni adrenaliniche, riff orecchiabili ma non per questo banali, assoli taglienti, questa la ricetta per il successo.
Nel 2009 dopo aver cambiato 3/4 della formazione, solo il cantante/autore di tutti i brani è rimasto di quella originale, i Wolfmother pubblicano il secondo disco che non delude le aspettative e si mantiene sui livelli del primo.
Rock semplice e diretto per due dischi carichi di energia dal primo all'ultimo accordo senza mai un calo di tensione.
Buon ascolto.





Wolfmother/Cosmic egg

10#1 per gli anni '00: MGMT - Oracular Spectacular/Congratulation

C'è poco da dire il duo ha saputo mescolare perfettamente psichedelia anni 60, dance orecchiabile e buona musica meglio di chiunque altro abbia fatto in questi anni.
Partito un po' in sordina, Oracular Spectaculr dopo aver infilato due tre singoli nelle colonne sonore di film di fortuna. vedi time to pretend in 21, è esploso a livello mondiale a quasi 2 anni dalla pubblicazione.
La vera forza creativa gli mgmt la esprimono però non nei singoli che rappresentano solo la punta dell'iceberg, ma nelle altre tracce che compongono l'album.
Congratulations è il suo degno successore in cui il duo abbandona quasi totalmente i singoli di successo immediato per buttarsi di più sulla ricerca sonora, questo può piacere o meno ma bisogna in ogni caso ammettere che pochi come loro hanno saputo esprimere così bene attraverso la musica il suono di questa epoca.
Vi allego ache Time To Pretend l'EP pubblicato dal gruppo prima di Oracular Spectacular una vera gemma per chi non l'avesse mai ascoltato oltre a contenere versioni embrionali di canzoni che finiranno nel loro primo album anche inediti veramente buoni.





Time To Pretend EP

Oracular Spectacular

Congratulations

domenica 26 dicembre 2010

Gorillaz - The Fall

A pochi mesi dall'uscita dell'ultimo album i Gorillaz ieri hanno deciso di mettere il loro nuovo album in download gratuito dal loro sito.
La novità di questo prodotto è che le tracce sono state completamente registrate Damon Albarn con il suo amatissimo IPad.
The Fall rappresenta una sorta di diario musicale, registrato durante il lungo tour in Nord America dei Gorillaz.
Sinceramente per il momento ho solo dato un ascolto veloce però devo dire che non è niente male per essere stato registrato in poco meno di un mese.
Buon ascolto



The Fall

10 #1 per gli anni 00: Eddie Vedder - Into the Wild

Dopo anni passati a girare il mondo con i Pearl Jam il frontman decide su invito di Sean Penn di scrivere la colonna sonora del film Into the Wild.
Così messi da parte i compagni registra in solitaria le tracce che andranno a comporre questa soundtrack.
Le canzoni sono perlopiù acustiche anche se in alcune fa capolino la chitarra elettrica.
Le ballate che costituiscono questo disco durano pochi minuti a volte non arrivano nemmeno a superare i 2.
Un disco caldo, avvolgente in cui l'artista mescola produzioni originali a cover secondo il mio parere superiori nettamente alle originali.
Buon ascolto.





Into the Wild

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