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sabato 1 gennaio 2011

Jeff Buckley

“una goccia di suono puro in un oceano di rumore”

Songs to No One 1991-1992

Non sapendo che ordine seguire, per una volta non seguo quello di pubblicazione ma quello di incisione. Songs to no One raccoglie una serie di demo e di registrazioni dal vivo di Buckley effettuate in compagnia di Gary Lucas. Le musiche sono ancora acerbe ma sono già presenti e definite alcune gemme che andranno a comporre l'esordio Grace. Le altre pur essendo creazioni notevoli, sono solo curiosità per collezionisti.

Grace (Deluxe Edition)

Esordio immenso per un genio del rock cantautorale degli a anni novanta. Buckley spazia su tutti i generi dalle canzoni ecclesiastiche al punk, si passa così dalla religiosità di Corpus Christi Carol alla rabbia di Eternal Life, dal singolo radiofonico Last Goodbye al crescendo incontrollato di Dream Brother, il tutto però vene plasmato dalla voce a dalle capacità musicali dell'artista fino a renderle un tutt'uno omogeneo. A 15 anni di distanza il disco mantiene la sua freschezza e la sua originalità.
Nel 2004 viene pubblicata una versione Deluxe del disco contenente un secondo disco in cui vengono raccolte numerose outtakes del disco più qualche chicca. Menzione speciale va riservata a Forget Her canzone ultimata e destinata a finire in scaletta nel disco ma scalzata all'ultimo da So Real e per anni rimasta non pubblicata. Il secondo disco è utile per capire le ispirazioni di Buckley, si può così rivedere Grace alla luce di ciò che c'è dietro.

The Grace EPs

Nel 2002 esce questo splendido cofanetto che raccoglie i singoli pubblicati dal Grace. La particolarità sta nelle numerose B-Sides e nelle registrazione dal vivo contenute all'interno di questo gioiello. Troviamo quindi una cover divertente di Kanga-Roo di qusi 15 minuti in cui l'artista si diverte ad improvvisare con il gruppo, una brano strumentale inedito intitolato Tongue anch'esso che supera i 10 minuti, cover dal vivo di brani di Van Morrison, di Edith Piaf, una rilettura di Mojo Pin rallentata e allargata fino a farle superare in quarto d'ora. Insomma come avete capito non è di certo il disco da cui cominciare ma è sicuramente quello con cui conoscere un po' meglio questo artista.

Sketches for My Sweetheart the Drunk

Esce postumo nel 1998 un anno dopo la morte di Buckley, a compilare la tracklist e a scegliere tra le tracce ultimate e i demo appena abbozzati viene chiamato un caro amico di Jeff, Chris Cornell. Si possono fare molte considerazioni su questo disco ma sono abbastanza inutili visto che non si tratta di pezzi ultimati e conoscendo l'usanza di Buckley di modificare tutto fino all'ultimo non si può esprimere nessun giudizio definitivo. Ciò che posso dire è che la musica è meno pomposa che in Grace e che i temi affrontati non sono più quelli dell'innamorato disperato ma piuttosto di un innamorato che cerca in tutti i modi di vedere le situazioni in modo positivo e pieno di speranza. Nel primo disco troviamo le canzoni quasi ultimate nel secondo invece si fanno largo i demo dove spesso ad accompagnare la voce del cantante ci sono solo poche note suonate dalla sua chitarra. Un disco che ci fa solo rimpiangere il fatto di aver perso un genio così grande troppo presto.

Live at Sin-é (Legacy Edition) (Part1-Part2)

Altro discorso sono le registrazioni live in cui è possibile togliere tutta l'abilita di Buckley sia nel controllare e usare una voce così cristallina sia nelle sue indubbie doti di musicista. Live a Sin-é viene pubblicato come Ep poco prima di Grace e raccoglieva oltre a due inediti Mojo Pin ed Eternal Life, che finiranno sul disco successivo, due cover, Je n'en connais pas la fin e The Way Young Lovers Do già a dimostrare dal subito l'ecletticità dell'artista. La particolarità del live sta nel fatto che è solo per chitarra e voce ed è lo stesso Jeff a suonare. Un unplugged insomma, non male come scelta per farsi conoscere al pubblico.
Nel 2003 vedra la luce la registrazione completa del live su due dischi, il punto di forza d questo live, oltre ai pezzi eseguiti ovviamente, sono le pause tra una canzone e l'altra in cui l'artista si diletta a dialogare con il pubblico e ad introdurre il brano successivo.

Live À L'Olympia

Unico live, con la band ,completo pubblicato. Registrato per caso su un due piste, fotografa una performance eseguita da Jeff a Parigi durante il tour di Grace. Oltre a classici tratti dal disco presenta una serie di cover sempre rilette e interpretate da Buckley fino a renderle proprie fra cui una incendiaria Kick Out the Jams, una sentita That's All I Ask di Nina Simone e una strampalata Kashmir dei Led zeppelin. Ma la verà chicca si trova a chiusura del disco la registrazione live di What Will You Say eseguita in coppia con Alim Qasimov. Non essendoci pervenuta nessuna registrazione in studio di questo pezzo, per quanto mi riguarda questa è la versione definitiva.

Mystery White Boy

Questo live raccoglie una serie di tracce registrate in giro per il mondo durante il Mystery White Boy Tour. La forza di questa pubblicazione sta nel fatto di presentare, oltre ad essere la prima pubblicazione ufficiale per quanto riguarda i live, due pezzi inediti di Buckley. I pezzi in questione sono I Woke Up in a Strange Place e Moodswing Whiskey, nati probabilmente durante le improvvisazione durante il tour sono un perfetto esempio della creatività dell'artista.

Grace Around the World

Come da titolo questo live raccoglie le performance eseguite da Buckley per promuovere il suo disco in tv o registrate dal vivo in occasione di vari eventi speciali. La raccolta purtroppo non aggiunge nulla di nuovo se non la possibilità di vedere qualche video di Jeff.

Buon ascolto e Buon anno.





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