Ciao a tutti, questo blog nasce con l'idea, forse utopica, forse stupida, di migliorare quello che ascolta la gente, o almeno fargli conoscere della musica nuova che probabilmente non avrebbe mai ascoltato, per questo motivo ci troverete dentro di tutto.

Come vedete contiene materiale scaricabile gratuitamente da alcuni server on line, io lo metto volentieri a vostra disposizione cercando di essere il più veloce e preciso possibile, tuttavia può essere che alcuni link scadano o non siano più validi. se succede basta che me lo diciate e cercherò di risolvere il problema al più presto possibile.

P.s. poichè per caricare alcuni dischi avro bisogno di un account premium, vi chiedo di cliccare sui banner pubblicitari ogni tanto, in modo di aiutarmi a comprarlo

A causa dei TOF di Blogger i link si trovano nei commenti

Siccome vedo che il blog vi piace e lo visitate volentieri, vi chiedo per favore di cliccare anche sui banner pubblicitari a lato per da far in modo che noi possiamo comprare un nostro dominio, con minori restrizioni di carattere legale, così che vi possiamo offrire un servizio sempre migliore.
A voi non costa nulla, ci mettete 2 secondi, ma x noi vuol dire già abbastanza.
Grazie mille

sabato 5 febbraio 2011

Subsonica - Eden - 3 assaggi

Visto che per il momento non è stata rilasciata ne la tracklist ne l'immagine di copertina, giusto per ingannare un po' l'attesa riascoltiamo le prime due tracce già rilasciate in precedenza, Eden e Istrice, e la nuova Benzina Ogoshi che è stata pubblicata attraverso un ep allegato con la rivista XL.
Il brano è, diversamente dai precedenti, carico di rabbia e presenta sonorità più vicine a quelle degli esordi del gruppo torinese.
La versione presente nell'ep non è quella definitiva che finirà nel disco finale, ma la verà particolarità è che il testo è stato scritto unendo tutte le frasi mandate dai lettori della rivista.
Come hanno detto i subsonica in un intervista la canzoni è stat scritta a 2000 mani.
Buon ascolto e buona attesa

EDEN


ISTRICE


BENZINA OGOSHI

venerdì 4 febbraio 2011

The Who - Live at the Leeds

L'album live definitivo!
Energia, rabbia e una carica che nessun altro gruppo mai raggiungerà.
Questo live viene pubblicato nel 1970, l'anno dopo la pubblicazione di quel capolavoro conosciuto con il nome di Tommy, nel momento di maggior splendore della band quando ancora si limitano a quattro strumenti senza aggiungere synth ed orchestrazioni, solo la batteria tribale di Moon il basso cavernicolo di Entwistle, la chitarra selvaggia di Townshend e la voce sguaiata di Daltrey.
Un live infuocato che raccoglieva in origine solo 6 tracce tratte dal concerto completo, poi nelle varie ristampe si iniziarono ad aggiungere canzoni fino ad arrivare all'edizione Deluxe del 2001 quando finalmente è stato pubblicato nella sua interezza.
Due dischi spettacolari.
Nel secondo è contenuta la versione quasi completa di Tommy riproposto in chiave live, una maratona di un'ora in cui i quattro danno l'anima senza mai fermarsi. Immensi
Nel primo vengono invece raccolti tutti i pezzi migliori della produzione Who dagli esordi fino al 1970.
Stupisce sentire tanta energia tanto rabbia e pensare che il punk nascerà solo dopo quasi una decade.
Vi lascio a questo disco perfetto, buon ascolto.



giovedì 3 febbraio 2011

The White Stripes

Ieri sera si è sciolta una delle più grandi band rock degli ultimi 15 anni.
I White Stripes, con un comunicato ufficiale, hanno fatto sapere ai loro fan che non produrranno più nulla e non suoneranno più concerti per una miriade di ragioni.
Sul loro sito trovate la motivazione ufficiale quindi per chi volesse maggiori spiegazioni vi rimando lì, per chi invece si fosse perso questo duo vi rimando all'ultima pubblicazione uscita a loro nome, un'ottimo live che documenta il lato più interessante di questa band, il lato live appunto.
Dentro Under Great White Northern Lights trovate tutti i brani migliori prodotti dal duo lungo tutta la carriera provenienti dagli album ufficiali più qualche chicca uscita solo come singolo, è questo il caso della devastante Let's Shake Hands scelta non a caso come prima traccia del concerto.
Ascoltandolo è incredibile pensare che siano solo due persone a suonare e produrre così tanta energia.
Questo probabilmente è il punto forte di questa band e la chiave del loro successo, l'aver saputo creare pezzi tanto potenti quanto orecchiabili.
Per il momento l'avventura White Stripes è finita ma come tutti sappiamo le reunion di band sciolte sono all'ordine del giorno chissà magari in futuro verrà il momento di riunirsi anche per questo duo di riunirsi.
Iniziate dal live poi se vi piacciono continuate con tutta la discografia non rimarrete delusi.
Buon ascolto.



mercoledì 2 febbraio 2011

Indie prima dell'indie: Meat Puppets

Tre LP rispettivamente di 21, 30, 33 minuti e un Ep di 5 minuti questo e nient'altro è bastato al gruppo dei fratelli Kirkwood per rivoluzionare il mondo della musica.


Si inizia con l'ep In A Car che ha il merito di rifondare l'hard core con 4 brani che superano a fatica il minuto e uno che addirittura si spinge a fatica oltre i 30 secondi. Il che può sembrare strano ma se si ascoltano le tracce si capisce che non si potrebbe sopportare un secondo di più. I brani sono schegge di violenza, una batteria brutale, chitarre distorte e sguaiate e il canto feroce del cantante rendono queste canzoni quasi inascoltabili e simili al rumore puro.

Con il successivo Meat Puppets la formula delle canzoni brevi e rabbiose continua anche se si allungano lievemente. Curt Kirkwood è probabilmente fra i chitarristi e cantanti più importanti e rivoluzionari di tutti i tempi. Più che suonare il suo strumento l'artista violenta continuamente la chitarra creando suoni dissonanti e cacofonici così come nel canto che si avvicina più ad un latrato che a un canto umano in cui le frasi pronunciate sono spesso incomprensibili.





In Meat Puppets II la rivoluzione ha inizio. In due anni il gruppo piazza tre dischi che reinventano gli stili e in questo caso ne inventano una dal nulla, il progressive country. I brani sono rallentati rispetto ai lavori precedenti ora arrivano quasi a tre minuti, una rivoluzione epocale per il gruppo visto che le prime produzioni come detto erano lampi di un minuto. Per capire l'importanza del disco in questione basti pensare che nel MTV Unplugged i Nirvana hanno voluto proporre in scaletta ben tre brani tratti da Meat Puppets II, per la precisione la ballata malinconica Plateau, la ninnananna sognante di Oh Me, e il capolavoro Like Of Fire dove su una base country la voce del cantante ritrova tutta la disperazione dei primi dischi. Il country incontrava e si scontrava per la prima volta con il punk.

La rivoluzione viene ultimata con Up On The Sun dove l'hard core viene messo completamente da parte mentre si fanno spazio surrealismo, melodie intrigate e un canto fatalista. I Meat Puppets si reinventano completamente e riescono nel miracolo di creare un disco capolavoro per l'ennesima volta. Ascoltandolo ora Up On The Sun sembra un disco prodotto in piena tempesta grunge di inizio anni 90, ma guardando la data di pubblicazione si legge 1985. Kirkwood riusci ad anticipare sonorità che verranno perfezionante e fatte conoscere al grande pubblico solo 5 anni più tardi.

Buon ascolto



The Kills - Satellite


Grazie al mio attento collega scopro oggi che è stato pubblicato il primo singolo estratto dal prossimo album in uscita di The Kills di cui vi avevo già parlato qui.
Il brano ha sonorità a metà strada fra quelle del secondo e del terzo album, c'è infatti una minore presenza di elettronica e un ritorno al noise delle prime produzioni.
Unica nota dolente forse è la mancanza della grinta e della rabbia che già aveva avuto un calo nel disco precedente e che sembra continuare a decrescere.
La mia considerazione si basa comunque solo sul questo singolo non è detto che il disco possa stupirmi e chissà magari dopo un ascolto completo mi dovrò rimangiare tutto.
Intanto buon ascolto e buona attesa

martedì 1 febbraio 2011

Beach Boys - Pet Sounds


Compie 45 anni il capolavoro dei Beach Boys, il disco immenso, insuperabile in cui in genio di Brian Wilson riesce a riversare tutto se stesso. Non raggiungerà mai più vette compositive così alte e rappresenterà l'inizio del crollo psicologico che lo attanaglierà fino a metà anni 90.
Pet Sound non è forse la prima opera rock ma è stato ,senza dubbio, insieme a Tommy degli Who, uno dei dischi che ha perfezionato e fatto conoscere questo genere al grande pubblico.
Il tema che Wilson affronta sviscerandolo in ogni suo aspetto è l'amore.
Un amore maturo però ben diverso da quello cantato in precedenza nei singoli di grande successo del gruppo.
Si inizia così con il desiderio di una vita insieme descritto nella traccia d'apertura, si passa per la preghiera di God only knows (che ha il primato di essere stata la prima canzone pop in cui nel titolo compare la parola God) fino alla dolcezza e malinconia della conclusiva Caroline No.
Wilson suona, canta, crea, inventa e il risultato è quel suono pieno che troviamo in tutti i brani. Se andiamo a scorrere i crediti di ogni traccia possiamo vedere una lista di più di 20 persone.
Il creatore di Pet Sound non bada a spese e per ogni traccia registra decine di tracce vocali e strumentali per poi miscelarle sapientemente insieme.
McCartney disse che Sgt. Pepper's fu solo un tentativo per eguagliare Pet Sounds. Per come la vedo io non proprio riuscito visto la superiorità del disco dei Beach Boys.
Wilson dopo l'uscita di Pet Sounds riusci ancora a regalare al mondo il suo più bel singolo, il capolavoro definitivo, Good Vibrations prima di perdersi nei meandri della sua mente durante le registrazioni di quello che doveva essere la sua opera più ardita: Smile.
Di questo però vi parlerò un'altra volta.
Buon ascolto



lunedì 31 gennaio 2011

Cristina Donà

Da pochi giorni è uscito il nuovo disco di quella che io considero la migliore cantautrice italiana: Cristina Donà.
Mi sembra un'ottima occasione per ripercorrere la sua carriera e per farvela conoscere.

Tregua

Dopo anni di live e di gavetta il disco di esordio viene pubblicato nel 1997. La produzione è affidata a Manuel Agnelli (Afterhours), amico di vecchia data dell'artista.
La voce della Donà ha mille sfumature, le musiche si adattano perfettamente a questi continui cambiamenti e il risultato è un disco stupendo tanto da valergli la Targa Tenco per il Miglior album d'esordio.
Due curiosità per farvi capire il valore di questa opera: Robert Wyatt dopo aver assistito all'esibizione dal vivo di Cristina al Salone della Musica di Torino segnala Tregua sulla rivista musicale britannica Mojo tra i suoi dischi preferiti di quell'anno mentre il conduttore radiofonico Charlie Gillett lo trasmette alla BBC radio.

Nido

Si potrebbe definire questo disco usando solo una parola: collaborazioni. Fin dall'inizio delle registrazioni la cantante si fa accompagnare e aiutare da nomi importanti. La pre-produzione è infatti affidata a Mauro Pagani per poi passare alle mani del già citato Agnelli, produttore anche in questo secondo album. Numerose poi anche le ospitate da Morgan a Marco Parente fino ad arrivare a quel Robert Wyatt che tanto aveva apprezzato il primo album cha addirittura duetta con la cantante nel primo brano del disco. Il risultato è all'altezza dell'esordio.

Dove Sei Tu

Continuano le collaborazioni. Questa volta la produzione per la prima volta è affidata ad un artista straniero, Davey Ray Moor, per dare un taglio più internazionale al disco. Dove sei tu raggiunge subito il primo posto nella classifica forte anche del singolo trainante Triathlon realizzato insieme ai Subsonica in cui la cantautrice duetta con Samuel.
Il terzo album rappresenta quello della maturità molto più solare dei precedenti molto più accessibile ed è proprio per questo che il disco che inizia a far conoscere la cantante ad un pubblico più ampio.

Cristina Donà

Dove sei tu era stato un disco così ben riuscito che l'artista decide di pubblicarne una versione riregistrata e ricantata completamente in inglese per il mercato estero. Si rinnova la collaborazione con Wyatt nel brano Goccia mentre Invisible Girl viene scelta come singolo.

La quinta stagione

Si ritorna alla lingua italiana con questo album. Anche per questo album si affida ad un produttore estero: Peter Walsh.
Le musiche si fanno sempre più mature così come anche i testi e la presenza di archi si fa sempre maggiore. Un disco se possibile ancora più maturo del precedente. Anche La quinta Stagione riceve un premio della critica, viene infatti scelto come miglior disco pop-rock italiano del 2007.


Piccola faccia

Il 2008 è l'anno del primo greatest hits. La Donà raccoglie tutti gli episodi più interessanti della sua discografia in chiave acustica e in più aggiunge due cover inedite Sign Your Name di Terence Trent D'Arby e I'm In You di Peter Frampton

Torno a casa a piedi

Arriviamo ora finalmente all'ultima fatica della cantautrice uscito solo da pochi giorni. Torno a casa a piedi continua il discorso iniziato con La quinta stagione con musiche molto più solari arrangiamenti più caldi su cui la voce della Donà si muove abilmente creando accattivanti linee vocali. I testi sono sempre splendidi, come lo sono stati sin dall'esordio.

Una cantautrice da scoprire per tutti quelli che non l'hanno mai ascoltata e da riscoprire ogni giorni per tutti quelli che già la conoscono e la seguono da anni.

Buon ascolto



domenica 30 gennaio 2011

The Strokes - Angles


A pochi giorni dalla pubblicazione del nuovo singolo della band newyorkese riassumiamo tutte le notizie relative al nuovo disco.

Titolo : Angles
Pubblicazione: 21 Marzo
Primo singolo estrato: Under Cover of Darkness
Data pubblicazione primo singolo: 9 Febbraio
Per la prima volta i brani portano la firma di tutti i componenti del gruppo e non solo del cantante Julian Casablancas
Le tracce sono state registrate in modo separato, da una parte i quattro strumentisti si occupavano della base, poi una volta ultimata la inviavano al cnatante che si occupava di registrare la parte vocale in solitaria.
La produzione è affidata al chitarrista Albert Hammond Jr. mentre gli arrangiamenti sono dell'intero gruppo.
Un po' di novità in casa Strokes insomma, ora non ci resta che aspettare il primo singolo e vedere quanto sono cambiati e quanto sono rimasti simili al loro passato.

1. "Machu Picchu"
2. "Under Cover of Darkness"
3. "Two Kinds of Happiness"
4. "You're So Right"
5. "Taken For a Fool"
6. "Games"
7. "Call Me Back"
8. "Gratisfaction"
9. "Metabolism"
10. "Life is Simple in the Moonlight"

Per una volta non vi dico buon ascolto ma buona attesa

Glasvegas - Glasvegas

I Glasvegas si formano a Glasgow nel 2003, il loro primo disco come ultimamente succede viene subito acclamato dalla critica come un nuovo capolavoro nel mondo della musica con tutti i pro e contro che può avere questa affermazione.
Il gruppo si trova così fin da subito a sopportare paragoni difficili con nomi come Oasis e Jesus and Mary Chain e a dover dimostrare le loro capacità riuscendoci egregiamente.
Il gruppo mette in fila una serie di canzoni veramente degne di nota creando un disco piacevole denso di musica con una produzione che strizza l'occhio a Phil Spector.
Se ve li siete persi vale davvero la pena di riscoprire questo disco del 2008 e se poi i piacciono particolarmente di aspettare il prossimo disco in uscita ad inizio aprile.
Buon ascolto



Beatles - Last Live Licks

Il 30 gennaio del 1969 i Beatles si preparavano al grande ritorno ai live, le registrazioni di Let it Be, provvisoriamente chiamato Get Back, erano quasi ultimate e i quattro pensarono bene di promuovere questo nuovo LP improvvisando un piccolo set sul tetto della loro casa discografica.
L'idea del gruppo era stata quella di registrare nuove canzoni con una struttura semplice che riprendessero lo stile dei primi brani incisi dal quartetto ad inizio carriera.
Come andarano le cose lo sanno tutti, il disco non venne pubblicato al suo posto venne dato alle stampe Abbey Road e solo dopo lo scioglimento del gruppo i nastri videro la luce, Let it Be sarà infatti il primo disco postumo dei Beatles.
Questo live, che doveva essere il primo di una lunga serie che avrebbe dovuto portarli in giro per il mondo, si rivelò invece l'ultima occasione di vedere i quattro suonare insieme.
Buon ascolto

ANNA CALVI

Anna Calvi è una giovane artista britannica di chiare origini italiane, ma dal sound tutt'altro che nostrano.
E'uscita poche settimane fa col suo primo disco, omonimo, dopo essere stata inserita, a mio avviso con grande saggezza, dalla BBC radio tra gli artisti da seguire quest'anno.
Il suo è un disco quasi blues, con delle parti rock che ricordano quasi gli Arcade Fire, cantato con una giovane forte, sicura, che denota una preparazione e una consapevolezza che va oltre alla sua giovane età, arrivando a ricordare artiste del calibro di Patti Smith(come ha detto un certo Brian Eno, non uno qualsiasi), o per restare a tempi più recenti Florence.
Molti la paragonano anche a Pj Harvey, per la sua attitudine rock chiaramente evidente fin dal primo ascolto del disco, e secondo me non si sbagliano.
Ciò che più mi ha sorpreso è però l'uso della musica fatto da questa ragazza, che la rende non solo un accompagnamento, ma addirittura una delle parti fondamentali della canzone, quasi fosse ciò di cui l'ascoltatore dovrebbe ricordarsi.
Ci sono anche delle parti più "americane", come la splendida "I'll Be Your Man", dove voce e suoni si fondono in un immaginario misto tra durezza e dolcezza, creando una cosa unica nel suo genere.
Insomma, è un gran bel disco e spero che questa artista non si perda come successo a molti altri suoi predecessori perchè se continua così c'è solo che da esserne entusiasti.
Buon Ascolto






Link: http://www.mediafire.com/?evbmb8g2evskzum

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...