I Goose sono un gruppo di electro rock provenienti da quella grande terra di talenti che è il Belgio.
Il loro suono unisce bassi distorti e synth, voce profonda e distorsioni, creando un mix davvero avvincente e capace di far ballare chiunque ascolti.
Usciti nel 2006 con l'album Bring it On, tornano quest anno con il nuovo Synrise, dove i suoni risultano più curati e tendenti alle abitudini dell'ascoltatore amante della musica electro, senza però perdere la loro caratteristica più propriamente rock.
Dal vivo spaccano tantissimo, tanto da essere tra gli headliners del I Love Techno 2010 e da essere stati invitati nei più importanti locali europei e mondiali a porporre la loro musica.
In Italia avremo l'onore di poterli andare a vedere a febbraio, al Wah Wah Club presso il Pop Corn di Mestre, dove promettono spettacolo.
Beh, basta parole e spazio alla musica,
Buon Ascolto
Link: Synrise
Bring It On
Ciao a tutti, questo blog nasce con l'idea, forse utopica, forse stupida, di migliorare quello che ascolta la gente, o almeno fargli conoscere della musica nuova che probabilmente non avrebbe mai ascoltato, per questo motivo ci troverete dentro di tutto.
Come vedete contiene materiale scaricabile gratuitamente da alcuni server on line, io lo metto volentieri a vostra disposizione cercando di essere il più veloce e preciso possibile, tuttavia può essere che alcuni link scadano o non siano più validi. se succede basta che me lo diciate e cercherò di risolvere il problema al più presto possibile.
P.s. poichè per caricare alcuni dischi avro bisogno di un account premium, vi chiedo di cliccare sui banner pubblicitari ogni tanto, in modo di aiutarmi a comprarlo
A causa dei TOF di Blogger i link si trovano nei commenti
Siccome vedo che il blog vi piace e lo visitate volentieri, vi chiedo per favore di cliccare anche sui banner pubblicitari a lato per da far in modo che noi possiamo comprare un nostro dominio, con minori restrizioni di carattere legale, così che vi possiamo offrire un servizio sempre migliore.
A voi non costa nulla, ci mettete 2 secondi, ma x noi vuol dire già abbastanza.
Grazie mille
sabato 20 novembre 2010
venerdì 19 novembre 2010
STEVE AOKI
Steve Aoki è probabilmente uno dei più folli dj che io abbia mai visto, oltre ad essere un grandissimo produttore e scopritore di talenti.
Figlio di un famoso wrestler e fondatore della Dim Mak records, vive girando il mondo divertendosi e suonando di continuo, quindi non stupitevi di trovarlo il sabato in italia e la domenica a Singapore.
Sul palco è un incredibile showman, che alterna momenti in cui mixa le sue canzoni e quelle degli altri suoi artisti a tuffi sul pubblico e follie di ogni genere.
Nella sua produzione si contano innumerevoli remix, come quello, bellissimo, di Pursuit of Happiness di Kid Cudi, e un po' di collaborazioni tra cui l'intramontabile Warp 1.9, con i Bloody Beetroots
Nel 2008 ha pubblicato il suo unico disco per ore uscito, Pillowface and His airplane chronicles, dove raccoglie e remixa molti pezzi di artisti famosi, come ad esempio Helicopter dei Bloc Party o la spettacolare Water Of Nazareth dei Justice, qui proposta nella versione di Erol Alkan.
il disco è secondo me una pietra miliare per tutti coloro che amano la musica elettronica e che nn si vogliono limitare ad ascoltare solamente Crookers e Bloody Beetroots e quindi ve lo linko volentieri.
Buon Ascolto
Link: http://www.mediafire.com/?q2aqnnjsdo0
Figlio di un famoso wrestler e fondatore della Dim Mak records, vive girando il mondo divertendosi e suonando di continuo, quindi non stupitevi di trovarlo il sabato in italia e la domenica a Singapore.
Sul palco è un incredibile showman, che alterna momenti in cui mixa le sue canzoni e quelle degli altri suoi artisti a tuffi sul pubblico e follie di ogni genere.
Nella sua produzione si contano innumerevoli remix, come quello, bellissimo, di Pursuit of Happiness di Kid Cudi, e un po' di collaborazioni tra cui l'intramontabile Warp 1.9, con i Bloody Beetroots
Nel 2008 ha pubblicato il suo unico disco per ore uscito, Pillowface and His airplane chronicles, dove raccoglie e remixa molti pezzi di artisti famosi, come ad esempio Helicopter dei Bloc Party o la spettacolare Water Of Nazareth dei Justice, qui proposta nella versione di Erol Alkan.
il disco è secondo me una pietra miliare per tutti coloro che amano la musica elettronica e che nn si vogliono limitare ad ascoltare solamente Crookers e Bloody Beetroots e quindi ve lo linko volentieri.
Buon Ascolto
Link: http://www.mediafire.com/?q2aqnnjsdo0
IS TROPICAL
Gli Is Tropical sono probabilmente uno dei gruppi indie più quotati nel mondo al momento.
Prodotti dall'etichetta francese Kitsunè, famosa per le sue fantastiche compilation, hanno un suono indierock, con una ben presente componente di synth che li rendono molto elettronici e a tratti simili ai Klaxons.
Tuttavia hanno prodotto fino ad ora due singoli ufficiali più qualche altra canzone che si trova in internet, quindi è presto per giudicarli.
Tuttavia promettono bene, quindi buon ascolto.
AHHHH, dimenticavo. Sono Live a Trieste il 4 dicembre al Whatever!, nn mancate!
Link: Seasick Mutiny
Ladytron - Velocifero
Gruppo musicale originario di Liverpool, ormai prossimo ai 10 anni di attività in studio con Velocifero arrivano al capitolo numero 4 della loro discografia.
Questo rappresenta il loro disco più maturo e adulto, dove riescono a mescolare molti generi presenti nei dischi precedenti ma arrivando finalmente a farli convivere nel modo migliore.
Il suono dei Ladytron si posizione esattamente a metà tra quello dei Nine Inch Nails e quello dei Depeche Mode di Violator, smussando astutamente gli angoli più aspri dei primi e inasprendo le melodie dei secondi, creando così un musica debitrice al rock più classico sorretta però da una base elettronica.
La drum machine la fa da padrona, mentre le chitarre, distorte completamente ma mai nascoste, disegnano basi energiche su cui la voce della cantante si muove su melodie ripetitive, cupe e originali.
Concludendo Velocifero è un album che merita attenzione, mai banale o noioso ma anzi che si riascolta con piacere.
Velocifero
Questo rappresenta il loro disco più maturo e adulto, dove riescono a mescolare molti generi presenti nei dischi precedenti ma arrivando finalmente a farli convivere nel modo migliore.
Il suono dei Ladytron si posizione esattamente a metà tra quello dei Nine Inch Nails e quello dei Depeche Mode di Violator, smussando astutamente gli angoli più aspri dei primi e inasprendo le melodie dei secondi, creando così un musica debitrice al rock più classico sorretta però da una base elettronica.
La drum machine la fa da padrona, mentre le chitarre, distorte completamente ma mai nascoste, disegnano basi energiche su cui la voce della cantante si muove su melodie ripetitive, cupe e originali.
Concludendo Velocifero è un album che merita attenzione, mai banale o noioso ma anzi che si riascolta con piacere.
Velocifero
mercoledì 17 novembre 2010
The My Bloody Valentine - Loveless
Chitarre sovraccaricate di feedback ed effetti stordenti, voci e melodie appena abbozzate, bisbigliate e sommerse da un oceano di rumore, un muro si suoni impenetrabile questo è lo shoegaze.
Il genere pur avendo come padri gli scozzesi Jesus & Mary Chain, trova negli anglo-irlandesi My Bloody Valentine i suoi massimi esponenti. A loro va infatti il merito di aver a elevato questo stile ai suoi livelli più eccelsi.
Le basi su cui si fonda questo genere sono di una semplicità estrema: innocue melodie pop nel più puro stile britannico sistematicamente e brutalmente violentate da chitarre distorte ai limiti del noise.
Da qui il passo per i My Bloody Valentine fu breve, guidati dal chitarrista Kevin Shields, portarono questa ricerca sonora verso verso un suono più aspro destrutturando completamente la forma canzone.
Dopo anni di Ep , singoli, cambiamenti di formazione la discografia dei My Bloody Valentine si sviluppò e durò praticamente solo due soli dischi, gli straordinari "Isn't Anything" e, appunto, "Loveless".
In questi due lavori è racchiuso di tutto garage-rock e acid-rock, la psichedelia più lisergica e il dark-punk più oscuro, il pop beatlesiano sotto un manto noise.
I MBV erano tutto e il contrario di tutto, insomma, nel loro capolavoro riuscirono a sintetizzare tutto ciò che era stato il rock negli ultimi 30 anni, per questo pur avendo padri in ogni genere musicale, non poteva che essere un disco originale che suonava completamente nuovo rispetto a tutto ciò che c'era stato prima.
Un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale, un pugno allo stomaco che travolge dal momento in cui il disco inizia e non lascia tregua fino alla sua conclusione.
Dopo l'uscita di questo capolavoro i MBV sparirono dalla circolazione. Insieme a loro giunse alla fine anche il grande sogno degli shoegazers:Loveless resterà per sempre il loro manifesto: arte astratta, un sogno ad occhi aperti, un album perfetto.
Buon ascolto
Loveless
Il genere pur avendo come padri gli scozzesi Jesus & Mary Chain, trova negli anglo-irlandesi My Bloody Valentine i suoi massimi esponenti. A loro va infatti il merito di aver a elevato questo stile ai suoi livelli più eccelsi.
Le basi su cui si fonda questo genere sono di una semplicità estrema: innocue melodie pop nel più puro stile britannico sistematicamente e brutalmente violentate da chitarre distorte ai limiti del noise.
Da qui il passo per i My Bloody Valentine fu breve, guidati dal chitarrista Kevin Shields, portarono questa ricerca sonora verso verso un suono più aspro destrutturando completamente la forma canzone.
Dopo anni di Ep , singoli, cambiamenti di formazione la discografia dei My Bloody Valentine si sviluppò e durò praticamente solo due soli dischi, gli straordinari "Isn't Anything" e, appunto, "Loveless".
In questi due lavori è racchiuso di tutto garage-rock e acid-rock, la psichedelia più lisergica e il dark-punk più oscuro, il pop beatlesiano sotto un manto noise.
I MBV erano tutto e il contrario di tutto, insomma, nel loro capolavoro riuscirono a sintetizzare tutto ciò che era stato il rock negli ultimi 30 anni, per questo pur avendo padri in ogni genere musicale, non poteva che essere un disco originale che suonava completamente nuovo rispetto a tutto ciò che c'era stato prima.
Un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale, un pugno allo stomaco che travolge dal momento in cui il disco inizia e non lascia tregua fino alla sua conclusione.
Dopo l'uscita di questo capolavoro i MBV sparirono dalla circolazione. Insieme a loro giunse alla fine anche il grande sogno degli shoegazers:Loveless resterà per sempre il loro manifesto: arte astratta, un sogno ad occhi aperti, un album perfetto.
Buon ascolto
Loveless
MASSIVE ATTACK - MEZZANINE
Mezzanine dei Massive Attack è sicuramente una dei dischi di musica elettronica che tutti devono conoscere ed è uno dei dischi fondamentali degli anni 90 e della musica Trip-hop.
Uscito nel 1998, è il terzo disco del trio, ora duo, di Bristol, da cui emerge tutta la loro cultura urbana e suburbana fatta di suoni profondi, di dub, di bassi potenti e da beat ripetuti fino a confondere l'ascoltatore.
ascoltando questo disco si capisce come un gruppo possa interpretare al meglio i luoghi in cui vive, senza ne esaltarli ne criticarli, semplicemente facendoli conoscere.
Già dall'apertura si capisce che è un disco particolare, poichè troviamo tee pezzi da paura, anche se differenti in parte tra loro.
Angel è la tipica canzone trip-hop, con dei bassi potentissimi e una voce dai toni psichedelici, condita da chitarre elettriche che possono ricordare perfino i Nine Inch Nails per la loro potenza.
Risingson è invece il pezzo che si avvicina più alla mentalità cosmopolita e contorta di Tricky, con la voce che sembra recitare una filastrocca decadente su una base elettronica.
Infine questo trittico iniziale si chiude con Teardrop, che molti di voi conosceranno per essere stata la colonna sonora del primo Assasin Creed, ma in realtà è semplicemente un capolavoro, con la splendida voce di Beth Gibbons dei Portishead che arriva a livelli di dolcezza e sentimento che poche volte mi è capitato di ritrovare in altri canzone. qui l'atmosfera è differente dalle canzoni precedenti, poichè sembra che nell'aria ci sia una leggerezza incredibile, che porta chi ascolta in altri piacevolissimi mondi.
Come avete capito il disco mi piace, quindi vi consiglio di scaricarlo.
Buon ascolto
Link:http://www.mediafire.com/?dntnco2tyh2
Uscito nel 1998, è il terzo disco del trio, ora duo, di Bristol, da cui emerge tutta la loro cultura urbana e suburbana fatta di suoni profondi, di dub, di bassi potenti e da beat ripetuti fino a confondere l'ascoltatore.
ascoltando questo disco si capisce come un gruppo possa interpretare al meglio i luoghi in cui vive, senza ne esaltarli ne criticarli, semplicemente facendoli conoscere.
Già dall'apertura si capisce che è un disco particolare, poichè troviamo tee pezzi da paura, anche se differenti in parte tra loro.
Angel è la tipica canzone trip-hop, con dei bassi potentissimi e una voce dai toni psichedelici, condita da chitarre elettriche che possono ricordare perfino i Nine Inch Nails per la loro potenza.
Risingson è invece il pezzo che si avvicina più alla mentalità cosmopolita e contorta di Tricky, con la voce che sembra recitare una filastrocca decadente su una base elettronica.
Infine questo trittico iniziale si chiude con Teardrop, che molti di voi conosceranno per essere stata la colonna sonora del primo Assasin Creed, ma in realtà è semplicemente un capolavoro, con la splendida voce di Beth Gibbons dei Portishead che arriva a livelli di dolcezza e sentimento che poche volte mi è capitato di ritrovare in altri canzone. qui l'atmosfera è differente dalle canzoni precedenti, poichè sembra che nell'aria ci sia una leggerezza incredibile, che porta chi ascolta in altri piacevolissimi mondi.
Come avete capito il disco mi piace, quindi vi consiglio di scaricarlo.
Buon ascolto
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martedì 16 novembre 2010
PLAYLIST VOL 2
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volume 2
Verve - A Storm in Heaven
Se conoscete solo i Verve delle hit radiofoniche come Love is Noise, Lucky Man e Bitter Sweet Simphony dimenticate tutto, questo è il loro primo disco uscito nel lontanissimo 1993 quando il mondo non sapeva ancora nulla degli Oasis, quando la definizione Brit-Pop non era ancora stata coniata e quando il regno della musica indie-rock era governato dallo Shoegaze, genere creato e perfezionato dai My Bloody Valentine, per chi non li conoscesse nei prossimi giorni posterò qualcosa su di loro, in cui il ruolo da padrone lo fanno le atmofere ipnotiche e ripetitive, in cui la chitarra, completamente distorta, crea vortici continui, mentre il resto degli strumenti vengono talmente amalgamati insieme da renderne in certi casi difficile il riconoscimento.
A Storm in Heaven vede la luce in questo ambito musicale e pur restandone fortemente influenzato, riesce a distaccarsi ed emergere avendo al suo interno caratteristiche proprie di quello che in futuro sarà definito Brit-pop. I brani infatti sono molto più accessibili al pubblico rispetto alla produzione coetanea senza mai cadere nel tranello della orecchiabilità facile.
Il disco è intenso dalla prima all'ultima nota, non c'è nessun riempitivo ogni traccia è un piccolo capolavoro, le atmosfere sono rarefatte ma allo stesso tempo cariche, intense.
Ascoltatelo e lasciatevi cullare la mente da questa musica, ne vale davvero la pena se non altro per capire il valore artistico di questa band che ha fatto molto di più di 4 singoli fin troppo conosciuti e passati per radio.
Buon ascolto
A storm in heaven
A Storm in Heaven vede la luce in questo ambito musicale e pur restandone fortemente influenzato, riesce a distaccarsi ed emergere avendo al suo interno caratteristiche proprie di quello che in futuro sarà definito Brit-pop. I brani infatti sono molto più accessibili al pubblico rispetto alla produzione coetanea senza mai cadere nel tranello della orecchiabilità facile.
Il disco è intenso dalla prima all'ultima nota, non c'è nessun riempitivo ogni traccia è un piccolo capolavoro, le atmosfere sono rarefatte ma allo stesso tempo cariche, intense.
Ascoltatelo e lasciatevi cullare la mente da questa musica, ne vale davvero la pena se non altro per capire il valore artistico di questa band che ha fatto molto di più di 4 singoli fin troppo conosciuti e passati per radio.
Buon ascolto
A storm in heaven
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lunedì 15 novembre 2010
LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA - PER ORA NOI LA CHIAMEREMO FELICITA'
Dopo una lunghissima attesa, finiti "questi cazzo di anni zero", è finalmente uscito, sotto etichetta "La Tempesta", il disco che qualunque critico di musica italiano aspettava: il nuovo album di Vasco Brondi, che con quel genio di Giorgio Canali forma Le Luci della Centrale Elettrica.
Si intitola Per ora noi la chiameremo felicità, e già dal titolo si capisce che qualcosa è cambiato.
Infatti, pur mantenendo il suo stile, fatto di frasi complicate, apparentemente senza senso, ma allo stesso tempo intrise di un significato profondo, Vasco è un po' cambiato, forse possiamo dire che è maturato un pochino.
infatti le canzoni sembrano scritte meglio, soprattutto a livello musicale, sono leggermente meno incazzate con l'universo ma continuano a descrivere la società moderna nel modo che contraddistingue il loro autore, cioè con una totale disillusione e assenza di speranza.
Beh, sinceramente mi sembra inutile parlare ancora, vi lascio con video e link.
Buon ascolto di quello che per me, anche se molti sicuramente non saranno d'accordo, è uno dei poeti dei nostri anni.
link: http://www.filesonic.com/file/31918815/LDCEPON10STRA.rar
Si intitola Per ora noi la chiameremo felicità, e già dal titolo si capisce che qualcosa è cambiato.
Infatti, pur mantenendo il suo stile, fatto di frasi complicate, apparentemente senza senso, ma allo stesso tempo intrise di un significato profondo, Vasco è un po' cambiato, forse possiamo dire che è maturato un pochino.
infatti le canzoni sembrano scritte meglio, soprattutto a livello musicale, sono leggermente meno incazzate con l'universo ma continuano a descrivere la società moderna nel modo che contraddistingue il loro autore, cioè con una totale disillusione e assenza di speranza.
Beh, sinceramente mi sembra inutile parlare ancora, vi lascio con video e link.
Buon ascolto di quello che per me, anche se molti sicuramente non saranno d'accordo, è uno dei poeti dei nostri anni.
link: http://www.filesonic.com/file/31918815/LDCEPON10STRA.rar
The Plastiscines
Leggerezza. Questa è la parola d'ordine nella musica di questo gruppo.
Quattro ragazze, anno di nascita 1987, francesi. Queste le linee guida per capire chi sono.
Mescolano un po' di punk un po' di pop radiofonico, spalmando in tutti e due i dischi pubblicati, canzoni in 4/4 con riff e giri d'accordi accattivanti. Le canzoni sono piccole filastrocche appiccicose che raramente si spingono oltre i 3 minuti ma che rimangono incastrate in mente dopo il primo ascolto.
Delle vere e proprie schegge orecchiabili, non cercate dei testi profondi o virtuosismi alla chitarra, dentro a questi dischi troverete solo immediatezza, energia e tanta tanta leggerezza. Volete ascoltarvi un gruppo di ragazze che suona canzoni sulla forma Ramones e le canta in francese o in inglese? Allora ascoltatevi questi due LP.
Buon Ascolto
Lp1
About Love
Quattro ragazze, anno di nascita 1987, francesi. Queste le linee guida per capire chi sono.
Mescolano un po' di punk un po' di pop radiofonico, spalmando in tutti e due i dischi pubblicati, canzoni in 4/4 con riff e giri d'accordi accattivanti. Le canzoni sono piccole filastrocche appiccicose che raramente si spingono oltre i 3 minuti ma che rimangono incastrate in mente dopo il primo ascolto.
Delle vere e proprie schegge orecchiabili, non cercate dei testi profondi o virtuosismi alla chitarra, dentro a questi dischi troverete solo immediatezza, energia e tanta tanta leggerezza. Volete ascoltarvi un gruppo di ragazze che suona canzoni sulla forma Ramones e le canta in francese o in inglese? Allora ascoltatevi questi due LP.
Buon Ascolto
Lp1
About Love
IL GENIO
Dopo un esordio molto ben accettato dalla critica e dal pubblico con l'omonimo album "Il Genio", che conteneva tra le altre la superhit "Pop Porno", il duo leccese Il Genio, composto da Gianluca de Rubertis e Alessandra Contini, è tornato lo scorso giugno con "Vivere negli anni X".
è un disco simile al precedente, tuttavia più intimo e ragionato, e denota un crescita compositiva evidente nel gruppo, capace addirittura di rendere le parole più importanti della musica, che si fa sempre meno elettronica e più ambient, ricordando comunque certa musica new wave degli anni '80.
Davvero un buon disco, forse un po'troppo vintage, ma che merita di essere ascoltato più volte e compreso nella sua essenza.
Buon Ascolto
Link: http://www.mediafire.com/?0hjmyzwmmnn
è un disco simile al precedente, tuttavia più intimo e ragionato, e denota un crescita compositiva evidente nel gruppo, capace addirittura di rendere le parole più importanti della musica, che si fa sempre meno elettronica e più ambient, ricordando comunque certa musica new wave degli anni '80.
Davvero un buon disco, forse un po'troppo vintage, ma che merita di essere ascoltato più volte e compreso nella sua essenza.
Buon Ascolto
Link: http://www.mediafire.com/?0hjmyzwmmnn
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