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mercoledì 17 novembre 2010

The My Bloody Valentine - Loveless

Chitarre sovraccaricate di feedback ed effetti stordenti, voci e melodie appena abbozzate, bisbigliate e sommerse da un oceano di rumore, un muro si suoni impenetrabile questo è lo shoegaze.
Il genere pur avendo come padri gli scozzesi Jesus & Mary Chain, trova negli anglo-irlandesi My Bloody Valentine i suoi massimi esponenti. A loro va infatti il merito di aver a elevato questo stile ai suoi livelli più eccelsi.
Le basi su cui si fonda questo genere sono di una semplicità estrema: innocue melodie pop nel più puro stile britannico sistematicamente e brutalmente violentate da chitarre distorte ai limiti del noise.
Da qui il passo per i My Bloody Valentine fu breve, guidati dal chitarrista Kevin Shields, portarono questa ricerca sonora verso verso un suono più aspro destrutturando completamente la forma canzone.
Dopo anni di Ep , singoli, cambiamenti di formazione la discografia dei My Bloody Valentine si sviluppò e durò praticamente solo due soli dischi, gli straordinari "Isn't Anything" e, appunto, "Loveless".
In questi due lavori è racchiuso di tutto garage-rock e acid-rock, la psichedelia più lisergica e il dark-punk più oscuro, il pop beatlesiano sotto un manto noise.
I MBV erano tutto e il contrario di tutto, insomma, nel loro capolavoro riuscirono a sintetizzare tutto ciò che era stato il rock negli ultimi 30 anni, per questo pur avendo padri in ogni genere musicale, non poteva che essere un disco originale che suonava completamente nuovo rispetto a tutto ciò che c'era stato prima.
Un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale, un pugno allo stomaco che travolge dal momento in cui il disco inizia e non lascia tregua fino alla sua conclusione.
Dopo l'uscita di questo capolavoro i MBV sparirono dalla circolazione. Insieme a loro giunse alla fine anche il grande sogno degli shoegazers:Loveless resterà per sempre il loro manifesto: arte astratta, un sogno ad occhi aperti, un album perfetto.
Buon ascolto



Loveless

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